Medicina Tibetana, Chögyal Namkhai Norbu Rinpoche a Bologna

Il millenario sistema di salute sarà al centro della Lezione Magistrale del prof. Namkhai Norbu, tra le massime autorità mondiali in materia, in programma l’11 settembre all’Aula Magna dell’Istituto di Anatomia dell’Università.

Bologna capitale per un giorno della Medicina Tradizionale. Sabato 11 settembre alle ore 9 nell’Aula Magna dell’Istituto di Anatomia dell’Università (via Irnerio 48) avrà luogo la Lezione Magistrale “La Medicina Tibetana patrimonio dell’Umanità” del prof. Namkhai Norbu, tra i più importanti Maestri viventi della Tradizione Tibetana.

L’evento, organizzato dall’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus in collaborazione con l’Istituto Internazionale Shang Shung per gli Studi Tibetani, ha ottenuto il patrocinio del Dalai Lama, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, di Regione, Provincia, Comune, dell’AUSL e dell’Ordine dei Medici di Bologna e di altre importanti istituzioni nazionali e internazionali, nel riconoscimento della sua assoluta rilevanza.

La Lezione di Chögyal Namkhai Norbu Rinpoche rappresenta la prima iniziativa pubblica di livello internazionale dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus, fondata a Bologna nel 2007 dallo psichiatra forlivese Paolo Roberti di Sarsina, uno dei principali esperti in Europa delle Medicine Non Convenzionali, componente del consorzio di ricerca finanziato dal Parlamento Europeo. Spiega Roberti di Sarsina: «La Medicina Tibetana è una scienza millenaria che pone tra i suoi fondamenti un ascolto attento del paziente, una sua disamina globale (corpo, mente, energia, ma anche ambiente circostante) e cure personalizzate.

Dunque un sistema terapeutico che a un Occidente in rotta con il proprio approccio al problema della sofferenza ha davvero tanto da dare. E’ parte integrante della Tradizione Tibetanata che è patrimonio dell’Umanità”». In Italia il 18,5% della popolazione, pari a oltre 11 milioni, sceglie di curarsi con le Medicine Non Convenzionali (fonte: Eurispes); erano 8 milioni nel 2005 (dati ISTAT). Ancora più impressionante la progressione a livello europeo, con oltre 150 milioni di cittadini dell’Unione che oggi fanno regolarmente ricorso alla medicina omeopatica, antroposofica, agopuntura, fitoterapia per citare le più utilizzate.

Un fenomeno di enorme portata, dunque, a cui l’establishment italiano sta rispondendo, secondo Roberti di Sarsina, in modo inadeguato. «Il nostro Parlamento non ha ancora saputo o voluto emanare quella legge quadro nazionale di regolamentazione delle Medicine Non Convenzionali che stiamo aspettando da vent’anni. Eppure tutti sono ormai consapevoli della necessità di passare da una medicina spersonalizzata a una medicina umanistica che promuova la salute della persona considerata nella sua globalità e unicità. La nostra Associazione è nata proprio per contribuire attivamente a questo processo».

L’Emilia-Romagna è tra le regioni che sta ponendo attenzione al mutamento in atto, come prova l’istituzione, nel 2004, dell’Osservatorio per le Medicine Non Convenzionali, di cui lo stesso Roberti di Sarsina fa parte, per dare luogo a progetti sperimentali nelle ASL. E il disegno di legge unificato che è stato presentato in Commissione Sanità del Senato dal relatore Daniele Bosone recepisce anche il progetto di legge nazionale inviato alle Camere, durante la scorsa legislatura, dalla Regione Emilia-Romagna.

Oggi, fortemente voluta da Roberti di Sarsina, la venuta a Bologna di Chögyal Namkhai Norbu Rinpoche, esponente di massimo livello della Tradizione Tibetana, segna l’autorevolezza e l’impegno dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus nella promozione e salvaguardia di questi Saperi di Salute”.

Sabato 11 settembre h. 9 Aula Magna dell’Istituto di Anatomia Umana Normale Università di Bologna, Via Irnerio 48: “La Medicina Tibetana Patrimonio dell’Umanità” Lezione Magistrale del prof. Namkhai Norbu

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